Quando acquistiamo un appartamento capita il più delle volte di dovervi fare dei lavori per renderlo abitabile o per trasformarlo nell’idea di immobile che abbiamo in mente. La prima cosa da fare è chiarirsi sul risultato che si vuol ottenere; anche non essendo dei tecnici della materia è meglio mettere nero su bianco ordinatamente con parole proprie le idee che si hanno in mente. Se qualcuna proviene da riviste o immagini conviene allegare le stesse allo scritto. Dopo è bene chiamare un tecnico di cui si ha fiducia o di cui si è sentito parlare in maniera positiva che ci aiuterà nel percorso della ristrutturazione. Un errore che spesso si fa è quello, nel caso di semplici lavori interni, di rivolgersi direttamente ad una impresa, pensando di saperla indirizzare e controllare da sé. Si pensa che un tecnico aumenterà l’importo della ristrutturazione; è vero il contrario se si tratta di persona seria e di provata esperienza poiché vigilerà sulla qualità, la legalità e l’ economicità dei lavori suggerendo le soluzioni più convenienti per il risultato da ottenere. Inizierà poi la fase del discutere e confrontarsi con il professionista che interpreterà in forma tecnico/architettonica le idee del committente; ne visualizzerà varianti, possibilità e convenienza; suggerirà quasi sempre altre soluzioni cui non si era pensato. Per la scelta dell’impresa vale lo stesso discorso; richiedere di stendere, con l’aiuto del tecnico, almeno tre preventivi di imprese diverse che si conoscono o di cui si è sentito parlar bene (e che abbiano tutti i requisiti di legge). Diffidare di ribassi troppo elevati, e preferire i preventivi che illustrino più dettagliatamente e numericamente materiali, quantità e categorie di lavori. Una volta scelta l’impresa il tecnico si occuperà della parte della documentazione da presentare al Comune e quindi si potrà partire. Nell’esaminare le varie ipotesi e idee che concernono la ristrutturazione, si consiglia di partire dai lavori funzionali, quelli cioè indispensabili per rendere l’immobile confortevolmente abitabile: l’impianto idraulico in che stato è? Vi è un impianto di riscaldamento? E’ centralizzato o autonomo? Se si desidera metterne uno autonomo vi è posto per una caldaia esterna o occorre metterne una a tenuta stagna all’interno? L’impianto elettrico è a norma? Gli infissi in che stato sono? Farsi con l’aiuto del tecnico un’idea di massima delle spese occorrenti solo per questa fase di impiantistica e “funzionalità” dell’alloggio, per non essere poi sorpresi da una spesa finale troppo elevata. L’idea di abitazione privata, e quindi dell’abitare come somma di comportamenti, è cambiata e cambia continuamente nel tempo. Le tipologie di alloggio sono variate in continuazione seguendo i rivolgimenti sociali, le usanze locali, le differenze di classe, l’evolversi tecnico del costruire, la tecnologia impiantistica e degli elettrodomestici; ma soprattutto varia di conseguenza l’idea di abitare, l’uso dell’alloggio e la maniera di muoversi e di interagire con esso. Solo un secolo fa ad esempio era comune in un’abitazione borghese avere il corridoio centrale e gli ambienti posti ai lati. Dagli anni 60 del secolo scorso si è sviluppata l’idea di un soggiorno/living multifunzione che univa le originarie funzioni di salotto e camera pranzo e che, quando trattasi di alloggi di ridotte metrature, accorpa anche un angolo cottura. L’idea di camera da bagno ha subito di recente notevole evoluzione; per chi oggi dispone di metri quadri sufficienti essa accorpa anche le funzioni di fitness, con attrezzi ginnici, una panca o piano per rilassarsi o per massaggi e se si può una idro-vasca incassata. La cucina ha perso il suo ruolo di spazio esclusivamente funzionale alla cottura e preparazione dei cibi per diventare uno spazio aperto alla convivialità e attività multiple; i rivestimenti ceramici non avvolgono più tutte le pareti e non è infrequente trovarvi scaffalature con libri, quadri o pannelli decorativi ; l’isola centrale con lavelli e piano cottura è consigliabile solo quando si possiede molto spazio, anche se sembra andare di moda oggi. Gli ambienti sono più aperti e intercomunicanti e, in generale nell’alloggio vi sono meno porte che in passato. Le controsoffittature sono un mezzo non molto costoso per eliminare la presenza del vecchio lampadario centrale e sostituirlo con faretti distribuiti, anche con moderna tecnologia Led, oppure per creare movimenti o zone nel soffitto che corrispondono a diverse funzioni ed aree dell’ambiente. Con la domotica possiamo controllare sia varie funzioni che interessano l’abitare sia comandare una serie di “stage” luminosi che corrispondono ad atmosfere diverse che si vogliono creare in un dato momento con luci di colore e intensità variabili. Personalmente prediligo nelle ristrutturazioni il creare un ambiente “neutro” che possa essere poi personalizzato dal cliente eventualmente coadiuvato dall’architetto o da un interior decorator con la decorazione d’interni e l’arredo. Consiglierei di astenersi dall’accettare soluzioni di progettazione troppo personalistiche o improntate ad idee troppo caratterizzate; esistono nella mente umana condizioni come “condizionamento” e “assuefazione” che possono farci rigettare dopo un certo tempo soluzioni che ci erano sembrate brillanti a prima vista, o abituarci ad eccessi formali o cromatici senza più percepirli: colori accesi, superfici materiche, controsoffittature troppo mosse e così via. L’argomento ristrutturazione è composto di numerose parti divenute specialistiche, e al giorno d’oggi se ne sono aggiunte ulteriori in settori diversificati e campi molto diversi come le detrazioni fiscali, l’eco-compatibilità ambientale ed energetica, la domotica, i nuovi materiali e tecnologie, la sicurezza. Esse si vanno ad aggiungere a quelle componenti da sempre esistite ma che sempre sono in cambiamento come la psicologia della percezione, lo studio del comportamento , la filosofia del vivere e dell’abitare che seguono l’evolversi dei tempi. In poche parole la casa cambia perché noi cambiamo. Occorre saper leggere tutte le componenti filtrandole attraverso i nostri bisogni e la nostra personalità per avere come risultato finale un ambiente in cui vivere confortevolmente nel tempo senza dovervi fare cambiamenti che non siano di ordinaria manutenzione.
Giuseppe Grassi studiocreativo@tin.it www.it-dea.com

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